Ex diesse bianconero. Ma, soprattutto, supertifoso del Cavalluccio. Da sempre. E per sempre. Signore e signori (ri)ecco a voi  l’inossidabile Antonio Recchi.
Recchi, per il terzo anno consecutivo il Cesena è stato buttato fuori ai play-off …
“E questa volta fa ancora più male. Perché quest’anno, il Cesena, aveva tutte le carte in regola per andare su. Era questo l’anno ‘buono’ per salire. La delusione è alle stelle. Non mi sono ancora ripreso dalla botta…”.
La rosa c’era. L’allenatore pure. Il popolo bianconero aveva ancora una volta risposto ‘presente’…
“E fammi aggiungere che anche il tabellone dei play-off era stato assai benevolo con il Cesena. Signori miei: non siamo mica usciti col Pescara o con il Crotone, siamo usciti col Lecco. Perdio, col Lecco. Una buona squadra, ci mancherebbe altro. Ma il Cesena non può avere paura del Lecco. Che è costato un quarto del Cesena. E che giovedì sera è sbarcato al Manuzzi con tanti rincalzi. Suvvia, diciamo le cose come stanno: il Cesena in questa stagione ha speso tanto e male. E ha clamorosamente fallito il suo obiettivo, che era quello di volare fra i cadetti…”.
Due parole in più su questa doppia sfida che valeva la finale ma che invece ai tifosi del Cesena ha regalato solo tanti mal di pancia…
“All’andata a Lecco bisognava vincere con 4 o 5 gol di scarto: stop. Al ritorno mister Toscano ha ‘letto’ male la partita. Bisognava approcciare gara 2 in un’altra maniera. E poi troppi gol sbagliati. Troppi…”.
I Gemelli Shpendi, a riguardo, hanno ricevuto tante (troppe) critiche.
“Ai play-off non sono riusciti a lasciare il segno, ma nessuno può mettere in dubbio il loro valore. Il Cesena, tra le mani, ha due sicuri campioni. Stoffa e talento ci sono: vedo per entrambi un grande futuro…”.
I top e i flop di questa stagione bianconera?
“Tra i top, Stiven Shpendi a parte, metto sicuramente Corazza e Prestia. Tra i flop Ferrante, Calderoni, Mustacchio, Bianchi e Chiarello. E poi ci sarebbe da parlare dell’Affare Portieri…”.
Parliamone pure. Siamo qui per questo.
“Con Minelli in porta, questo Cesena, avrebbe vinto il campionato. Invece Lewis Senior ha voluto ‘sponsorizzare’ suo figlio ed è successo il patatrac. Un patatrac che ha compromesso irrimediabilmente la possibilità di lottare per vincere. Visto che, non lo scopriamo di certo ora, Tozzo e Luca Lewis non sono due estremi difensori affidabili. Io ho una grande stima di Toscano. Mi è sempre piaciuto. Però devo ammettere che, su questo fronte dei portieri, mi ha davvero molto deluso. Uno con il suo bagaglio di esperienza non doveva farsi ‘fregare’ così…”.
Lei in panchina ripartirebbe da Toscano oppure punterebbe su un nome nuovo?
“Io, nonostante tutto, ripartirei da Toscano. Tengo lo stesso allenatore e rinforzo lo zoccolo duro con 4-5 elementi di sicuro valore: secondo me è questa la ricetta vincente per ritentare la scalata. Poi è chiaro: in giro ci sono degli allenatori che secondo me farebbero al caso del Cesena. Colavitto è uno di questi. Stravedo anche per il vecchio Braglia, per Pavanel, per l’ex Como Gattuso, per Foschi del Lecco, per un ‘certo’ Maurizio Lauro. Ah, Lauro: un altro che per me farà tanta strada, prima o poi lo voglio vedere a Cesena…”.
Nelle ultime ore gli Ultras del Cesena hanno aspramente criticato con uno striscione l’operato della triade Agostini-Rossi-Scalabrelli
“Lo striscione esposto fuori dal Manuzzi (Agostini, Rossi e Scalabrelli: siete la rovina del Cesena, ndr) l’ho visto pure io. Non so che colpe reali abbia Rossi: forse quella di aver chiamato proprio Scalabrelli. Davvero, non so. Su Agostini invece potrei dire tante cose…”.
Dica.
“Il Condor è stato un grande giocatore, un mito bianconero. Un mito vero. Però uno come lui non può fare il direttore del Cesena. Magari da altre parti lo può fare, ma non a Cesena. Stop”.
Addirittura?
“Non ha esperienza nel settore. Fa troppi proclami. E’ troppo permaloso. Si offende per ogni critica costruttiva che gli viene mossa. Dopo questa fallimentare eliminazione dai play-off è proprio Agostini che dovrebbe rassegnare le dimissioni, non certo Toscano…”.
Lei pagherebbe oro per tornare a lavorare per il Cesena…
“Vero. Ma caro Bertozzi, fai attenzione: io non sono un rosicone. E so bene che, salvo terremoti, a lavorare a Cesena non ci tornerò più. Dunque ora io non ti sto parlando nelle vesti di addetto ai lavori. Ma in quelle di semplice tifoso che spera di rivedere un giorno il suo amato Cesena in Serie B o in Serie A…”.
Un consiglio che si sente di dare agli Americani?
“Bisogna ristrutturare con forza l’organigramma. Prendere un Direttore con gli attributi. Puntare sulla meritocrazia senza affidarsi agli amici degli amici degli amici…”.
Flavio Bertozzi
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