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Rsa, Elena Ugolini non si fa certo tirare dentro al fango del Centrosinistra

Elena Ugolini, candidata del Centrodestra alla Presidenza della regione Emilia Romagna, durante un discorso di oltre un’ora, ha toccato vari temi di rilevanza per il futuro della regione, ma una sola parola è bastata a scatenare una forte reazione da parte del Centrosinistra. Un copione già visto troppe volte utilizzato dalla Sinistra per girare la frittata e non affrontare il vero problema. Un problema serio quello della situazione delle Rsa in Emilia Romagna. La parola nel mirino è stata “lager”. Il termine, utilizzato dalla candidata per riferirsi ad alcune situazioni critiche nelle RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali), ha innescato una polemica accesa e, a detta di molti, sproporzionata rispetto al contesto più ampio del suo intervento di oltre un’ora. Fra l’altro si tratta di un termine ormai “giornalistico” .
L’intenzione di Ugolini, come si evince dal resto del suo discorso, era probabilmente quella di sottolineare le condizioni inaccettabili in cui versano alcuni ospiti di queste strutture, paragonandole simbolicamente a luoghi di sofferenza e privazione. Tuttavia, il riferimento al termine “lager”, ha immediatamente scatenato la reazione della parte avversa. Nessuna offesa era rivolta quindi ai lavoratori di queste strutture. Al contrario si vorrebbe arrivare ad aggiungere forza lavoro e mezzi più idonei affinché possano operare più serenamente e con meno pressione, perché questo lavoro è molto faticoso.
Il contesto del discorso
Nel suo intervento, Ugolini ha esposto una perfetta riflessione ampia sul sistema sanitario regionale, soffermandosi sulla necessità di ripensare il modello delle RSA. Secondo la candidata del Centrodestra, queste strutture, in alcuni casi, non garantirebbe la dignità e la cura che dovrebbero offrire agli anziani ospitati. Ed è in questo contesto che è emersa l’espressione incriminata. Incriminata dalla Sinistra per buttare tutto in caciara ed evitare così di dare risposte. Risposte che gli emiliano-romagnoli attendono da troppo tempo. Quella sanità che Stefano Bonaccini, il presidente regionale uscente, decantava come “eccellenza”, su è ben presto scoperto sulla pelle dei malati che così non era.
Da parte sua, Ugolini ha subito precisato il significato delle sue parole, chiarendo che la sua intenzione non era quella di offendere, bensì di denunciare una situazione che, in alcuni casi, le è sembrata inaccettabile per gli standard di dignità umana che la regione dovrebbe garantire. Ma la macchina del fango della Sinistra, come troppo spesso accade nel clima politico attuale, era già in movimento.

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